Champrétavy Ettore
Losista di Aymavilles
Gli Champrétavy posano lose sui tetti da quattro generazioni.
Capostipite fu Joseph Luther Champrétavy (Mandì) nato nel 1884 a Vétan di Saint Pierre. Cominciò a lavorare da muratore a 6 anni! Raccontava che partiva da solo ben prima dell’alba da Vétan per scendere a Saint Pierre dove,assieme ad altri operai, saliva fino ad Introd per ristrutturare il castello. Continuò il lavoro di muratore e lauzeur fino all’età di 80 anni. Ho visto con i miei occhi quando costruiva un muro in pietra dietro a casa sua. Ripeteva sovente che bisognava ”todzor marqué la lobie e tchoitché eun compò se t’où que lo tèt tchagnèye” (sempre ”segnare” ,cioè fare un segno con il martello per indicare la sovrapposizione, e sovrappore un ”compò” cioè la distanza che passa fra il pollice e l’indice aperti,per essere sicuri della tenuta dell’acqua su un tetto) .
Seguì le orme del padre il figlio René che sin da piccolo diceva a Luther:” comme dze lameuro aprènde a fée de tèt!” (Come mi piacerebbe imparare a fare i tetti) ed il papà rispondeva”sìque,sìque,…fò ihè feun pe fée de tet!” (suvvia ,suvvia,…bisogna essere furbi per fare i tetti!” Comunque René imparò a coprire i tetti con le lose,dapprima con il padre e poi con un grande Maestro di nome Jean Cerlogne di Saint Nicolas. (Djan de Seulveun) Jean aveva imparato l’arte dal capostipite di buona parte dei losisti odierni ;ossia da Joseph Roulet di Arvier.
Con Jean, René lavorò per più di 20 anni girando la valle ,ma anche la Francia e diverse località del nord Italia (sui laghi Maggiore e di Como,nel bergamasco, in Liguria e persino negli Appenini Bolognesi.) René ,ormai alla soglia alla dei 90 anni, utilizzò ,per primo in Valle, il trapano elettrico per forare le lose . Questo accorgimento rivoluzionò il sistema di ancoraggio delle lastre al tavolato del tetto che era un punto debole dei losisti di una volta.René fù inoltre il primo ad utilizzare la guaina bituminosa al posto della lamiera per impermeabilizzare i sottottetti abitabili.
Con ”Zio René” ho incominciato a lavorare nel 1982 e da lui ho imparato tutto. Non è stato per me solo un maestro di lavoro,ma soprattutto un Maestro di Vita. Non l’ho mai visto una sola volta adirato o scontento ed è stato sempre Semplice,Onesto e Intelligente .La cosa che mi disse il primo giorno di lavoro fù : ”pe fée le tèt la preumìi baga l’è d’ài de pachìhe”(Per fare i tetti la prima cosa da non dimenticare è di avere pazienza) .
Ho lavorato con Zio René 14 anni .
I tre parametri fondamentali che ho appreso da lui sono:
1° La losa deve ”tenere”(Cioè non bisogna permettere le infiltrazioni d’acqua anche se sotto ci sono materiali impermeabilizzanti)
2° La losa deve ”rendere” (Cioè bisogna fare in modo di non sprecare il materiale con sovrapposizioni eccessive o lavorazioni troppo accentuate)
3° La losa deve essere posata ”bene”( Cioè non deve muoversi e deve avere un aspetto esteriore piacevole) . L’arte del lauzeur sta’ ,secondo la nostra filosofia lavorativa,nel trovare il giusto equilibrio tra questi tre fondamenti.
Una cosa di cui mi sono invece riappropriato ,osservando e smontando i vecchi tetti,è la tecnica di posa ”vieille façon”.Questa tecnica ,andata persa dopo la seconda metà del secolo scorso, mi ha sempre affascinato e adesso la utilizzo sovente soprattutto in presenza di lose di recupero o con lose di Grecia.
Da 7 anni mio figlio André lavora con me. Sono stati anni duri,soprattutto all’inizio,sia per me che per André,ma adesso i frutti si cominciano a vedere e il fatto che la tradizione famigliare continua mi riempe d’orgoglio e di Gioia ed anche se il nostro è un lavoro duro,faticoso e a volte difficile credo che mio figlio sia contento della sua scelta.
Quando finiamo un lavoro la cosa che desideriamo sopra ogni altra è che il cliente sia soddisfatto
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Nome Champrétavy Ettore
Indirizzo fraz. Cheriettes n° 35 Aymavilles